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Testata_pavimento_industriale_tradizionale

Per pavimentazione industriale si intende una pavimentazione continua costituita da una piastra orizzontale in calcestruzzo che può essere o debolmente armata, o armata in modo tradizionale.

Il calcestruzzo (spesso abbreviato cls.) è un conglomerato artificiale costituito da una miscela di legante, acqua e aggregati fini e grossi (sabbia e ghiaia) e con l’aggiunta, secondo le necessità, di additivi e/o aggiunte minerali che influenzano le caratteristiche fisiche o chimiche, nonché le prestazioni, del conglomerato sia fresco sia indurito.

La base di un ottima pavimentazione  industriale è la preparazione del sottofondo; essa va verificata e progettata secondo le deformazioni, le prove su piastra, controllando così il livellamento della superficie e la compattazione, il tutto più omogeneo possibile.

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Dopo il getto e la fase di stesura controllata tramite strumentazione laser, verrà applicato lo strato d’usura. Esso viene applicato con due metodi diversi:

  • a spolvero o semina (il metodo più diffuso per semplicità applicativa e alta produzione giornaliera). Lo spolvero non consente una distribuzione uniforme della miscela anidra di quarzo e cemento sulla superficie del calcestruzzo in fase di presa.
  • Il metodo a pastina richiede maestranze competenti e consente una limitata produzione giornaliera. Lo strato d’usura, una miscela di quarzo cemento additivi in polvere, viene applicato “fresco su fresco” in ragione di 15-18 kg/m² in modo da formare uno strato d’usura di circa 7-8 mm. Nella fase finale vengono eseguiti i giunti di contrazione per consentire le contrazioni tipiche da ritiro della miscela di calcestruzzo. La profondità dei tagli deve comunque avvenire per 1/4 dello spessore.

Le soluzioni ottimali per un ottima progettazione devono essere individuate a seconda della destinazione d’uso (alimentare, logistica, chimica, meccanica, piazzale esterno, celle frigo, parcheggio multipiano, ecc) del tipo di supporto (misto cementato, soletta, iglu, materassino coibente ecc) e del tipo di usura/abrasione prevista, mentre i criteri di accettazione devono stabilire planarità, presenza di stato fessurativo e quanto recepito negli “Usi e consuetudini” per tale tipo di applicazione.

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